baratto

barattoHo il raffreddore, il dannato, umido, liquido, freddo…raffreddore. Ho il naso gelato i piedi gelati e un milione di fazzolettini fatti sù a nido/pallottola che mi fanno da coroncina attorno al corpo.
Stamani ho trattato P. e una sua amica, c’era corrente e ho sentito che mi si gelavano le piante dei piedi. Però non volevo offendere lamentandomi e così mi sono data il colpo di grazia.
Mi faceva già male la gola ieri sera, nonostante il mio morocco caldo prima di dormire stamani sentivo quello strano frizzare davanti agli occhi, come quando mia nonna mi dava le SELZ al limone o all’arancia.
La giornata è stata lunga, ho finito alle 12.00 a Varese e quasi mi sono ammazzata prendendo un dannato senso unico uscendo dalla via di P.
Mi sono sentita un’idiota come quel vecchio che in autostrada suona a tutti perchè vanno contromano.

Ho mangiato un panino all’Iper perchè non avrei fatto a tempo a passare da casa, sono entrata da Paolino quello dei polli arrosto, ho preso un panino e l’ho mangiato in piedi perchè dentro non c’è da sedersi e fuori le panchine erano tutte bagnate; ho guardato la gente.
Mi piace guardare la gente, è come leggere i fumetti mentre mangi, mi piace da sempre, sono una persona molto curiosa.
Guardo le loro schiene, una volta non ci facevo caso, ora sì….le schiene, le facce…sono quasi sempre la stessa cosa.
Le schiene raccontano la vita, descrivono la storia.
Tutte quelle storie andavano e venivano dall’ingresso dell’Iper con i carrelli pieni o da riempire.
Qualche commessa usciva a fumare per la pausa, qualcuno entrava a comprare le fantastiche schifezze di Paolino: patatine, arancini, alette piccanti….le volevo anche io le alette ma mangiarle in piedi mi facevano troppa tristezza e in macchina non avevo voglia. Volevo stare lì a sentire la radio e i discorsi scemi dei due commessi e volevo guardare la gente.
Quando ho finito ho salutato e mi sono fiondata al Centro dove alle 14.00 avevo G. che ha ripreso i trattamenti anche per questo inverno.
Ora quando arriva ride sempre, non so se mi trova buffa o è un pò matto.
Durante il trattamento mi sono come appisolata, ad un certo punto non sapevo più cosa avevo trattato e come.
volevo trattare ST e M e sono certa di averlo fatto, poi mi sono persa in VB.
Dopo il trattamento ero esausta, ho fatto un pò di zazen e qualche stiramento dato che avevo un’oretta di pausa, avrei voluto fare un sonnellino ma temevo mi trovassero così alle 18.00 quando chiude.
M. deve fare delle terapie e non potrà venire per un pò, quest’anno parte molto a fatica il lavoro al Centro…
Lavorare soli è un continuo pensiero, conto, agenda, pianificazione e cambio improvviso.
Alle 19.00 dovevo essere in svizzera ma è saltato, così ho migrato al negozio di erbe per prendere della propoli che ho pagato con una moxata alla cervicalgia tosta di Ma.
Amo il baratto.
Lo trovo così attuale.

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