dire…. FARE …..baciare….lettera…testamento

Ieri sera sono tornata verso le undici passate, ho avuto da lavorare sul tardi, e poi i miei trattamenti oramai non hanno più un tempo definito,…io lavoro fino che sento poi piano piano chiudo. come se ci fosse una sorta di discussione confronto con quello che trovo e che avesse una sua evoluzione che ad un certo tempo sciama e quindi si può chiudere e riprendere più in là, in un nuovo trattamento dove forse troverò simili argomenti o concetti del tutto differenti…non ha importanza sapere come sarà, è importante per me muovermi in quello spazio nel momento in cui sono lì e il mio uke è lì e la comunicazione avviene….

C’è sempre da “comunicare/lavorare” per una buona oretta. Uke di solito ha sempre da raccontare qualcosa senza parlare, il corpo ha una sua intelligenza propria e assoluta; ed è meravigliosamente testardo.

Io sono capace di fare un trattamento da 20 minuti se è una di quelle situazioni tipo : “prova lo shiatsu che ti fa tanto bene!” ; perché in una 20tina di minuti si può fare un piacevole assaggio. Però parlando di energia e di comunicazione non verbale, oggettivamente i primi 10 minuti una persona per me si presenta con una sorte di nebbiolina interna che devo attendere si rischiari per vederci qualche cosa,…con le mani intendo ovviamente. E’ questione di fiducia, e anche in questo il corpo è meravigliosamente testardo….

Così anche domenica, che ero a fare dimostrazione gratuita ad un evento organizzato dal FAI, ho deciso che avrei regalato qualcosa di più,…in fondo ero lì con il mio futon come A.DP senza scuola, colleghi, associazioni e quant’altro, solo S. è venuta nel pomeriggio a darmi una mano…Santa S. si sarà fatta due palle….era carina con la gente ma ho visto tutta la sua timidezza nello spiegare cose che da me avrà sentito centinaia di volte,….che riccio strano che è….

Comunque la mattina alle 10.15 esattamente 1/4 d’ora dopo l’apertura dell’ingresso avevo già due prenotazioni e stavo lavorando; così ho preso la decisione che se dovevo regalare me, lo potevo fare come mi piaceva e ho trattato una mezz’ora a persona. Alle 18.00 chiusura dell’evento mentre gli altri già da un pò smontavano e facevano l’aperitivo io trattavo. Ho trattato tutto il giorno, mangiando una banana in 10 minuti tra un uke e l’altro. Ogni tanto passava F. e ridendo mi faceva il gesto di essere esagerata. Ma io trattavo e non pensavo, troppi problemi in questi giorni, troppe riflessioni e spoglio di idee e speranze…. avevo bisogno di fare fare fare fare senza pensare. Forse l’idea che non avevo nulla da perdere, l’idea che ero sola senza tempistiche idee pubblicitarie raccolte fondi e pretese di mostrarsi sapienti “falsi orientali zen” riempiendosi la bocca di punti meridiani e filosofie mi ha liberata e così ho lavorato senza fatica. Solo alle 18.15 mentre smontavo ho divorato il panino che Santa S. mi aveva portato. Pane e salame…la merenda che mi faceva papà….

A casa la sera ero cotta. Alle dieci dormivo. 

Fosse sempre così.

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Da qualche tempo il mio sonno senza sonno ha ripreso. Dormo piano…..il che per il mio linguaggio significa leggero e superficiale. La mattina molto presto mi sveglio come se avessi solo chiuso gli occhi e fossi rimasta collegata ai pensieri che avevo lasciato la sera prima. Non mi piace. Il giorno mi ritrova stanca,….io mi ritrovo adombrata.

Pioveva forte ieri sera e dentro il mio letto avrei voluto avvolgermi non solo nella coperta, perché forse un po’ di calore mi mancava da dentro. Nel buio ho cambiato orientamento del sonno, ho spostato il cuscino e girato la coperta, così da poter mettere la mano sotto il letto, dove si trova la scatola dei jeans in cui Zenzero dorme. Ha fatto le fusa e mi ha leccato la mano e io ho tenuto la cima della sua codina per un po’ per riuscire a prendere sonno.

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