acchiappafarfalle

029Stamani sono stata ad insegnare lo “sciassu”. Così lo chiamano i ragazzi. Ero un pò stanca e il mio collega dovendo andare via prima ha deciso di non praticare, rimanendo a chiaccherare con uno degli educatori.

Senza un vero programma ho deciso che ce la saremmo presa comoda e li ho lasciati abbastanza liberi di lavorare, facendo cose semplici la cui richiesta fosse chiara, senza troppi passaggi e spiegazioni. Non sono in accordo con il mio collega, che verbalizza molto e utilizza un linguaggio più elevato. Non perchè loro non possono capire, a me non interessa, è perchè non c’è, per me, ragione di farlo; la loro è un’esperienza di contatto, di ascolto di sè e dell’altro, niente più….in fondo anche per me che ora mi chiamo Professionista c’è ancora così tanto da ascoltare e vivere nello shiatsu che mi piace viverla con loro così come nasce e si esprime nel momento. La loro memoria è molto rigida, ma non necessariamente la vedo come un limite cerco di utilizzare questo, così oggi ognuno di loro proponeva un esercizio che ricordava; erano le piccole cose che li hanno fatti ridere, quelle dove io coglioneggio insomma….ma và bene così, un sorriso loro per me vale molto di più di un passaggio esatto.

L. mi guarda in faccia sempre di più, inizialmente era impossibile incrociare il suo sguardo, ora lo trovo a spiarmi la faccia e se mi volto i suoi occhi restano lì un attimo nei miei e poi sorride e si gira a guardare le sue nuvole e le sue farfalle….perchè L. sembra proprio faccia questo con gli occhi: sembra guardi il volo di una farfalla che gira intorno a lui, si appoggia su un piede o sul colmo delle dita e poi vola di nuovo.

Per L. mettere le mani sugli altri è difficile, anche se gradisce sempre di più il contatto, e si lascia trattare dai compagni senza distinzione. Quando è il suo turno invece mi dice sì ma poi resta come impallato e non fa nulla, accenna il movimento ma non riesce a sostenerlo, lo vedo che fatica emotivamente.

Non lascio mai che questo diventi una mancanza nel gruppo, così ho provato a farlo con lui, mettendo le sue mani sulle mie o sotto le mie, dipende, a quel punto, quando mi sente, lui gira la testa e poi la rigira, si agita un poco facendo andare gli occhiali in sù e giù con il movimento delle orecchie…ma resta.

…resta lì con me,….come se avessimo preso una farfalla insieme, e l’attimo dopo insieme lasciamo che voli via……

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