lezioni

Ieri sera al corso dove insegno eravamo alla terza lezione.

Gli studenti mi guardavano in silenzio, composti, ligi alle mie  indicazioni,…. mi guardavano e mi ascoltavano senza fare domande. Un Maestro lo gradirebbe credo, ma non essendo io tale ho trovato la cosa quasi inquietante.
Io spiego poco, mostro i principi e la pratica, correggo per quello che mi è possibile la tecnica là dove trovo sia strettamente utile, lasciando libertà di forma. Vorrei solo invogliarli a sperimentare, e a “vivere” senza prefissarsi dei rigidi obbiettivi.

Non che io ne avessi quando ho iniziato, da molto cercavo una “modalità di espressione” attraversando ambizioni artistiche poi pittoriche, teatrali, per approdare allo Shiatsu senza una vera coscienza. Non posso dire di averlo scelto a caso, questo no, dello shiatsu mi aveva attirato l’idea di poterlo praticare su chiunque, e in esso vedevo una tecnica accessibile a tutti. Niente di estetico, molto pratico, molto vero.
Ed è ciò che ripeto a coloro che praticano con me: vivete la pratica, godetevi le pressioni, qui avete le vostre mani come strumento, il vostro corpo tutti voi stessi.impronte sabbia

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