Il verso della vita

diversoUn paio di settimane fà, camminavo sotto uno dei lunghi tratti dei portici di Bologna.

Andavo ad un incontro: avevo passeggiato un po’, sperando che la testa si liberasse dai pensieri e si imbevesse di lucide considerazioni ma al solito, senza grandi risultati.

Da via Rialto ho incrociato un tris di ragazzotti che si aggiravano tra i venti e i venticinque anni. Avevano l’aspetto di divertirsi mentre discutevano, uno di loro spingeva una vecchia bici.

“Lo so bene” dice uno dei tre quello più alto, “la mia ex era una femminista lesbica di merda..”. Gli altri ridono.

Ora, non so bene quale fosse il recondito pensiero che abbia portato il giovanotto in questione a fare un tris tanto colorito e forbito cucendo per i suoi due amici di cuore-penna-bici-bevute-fancazzismo un così astuto e originale legame tra le parole lesbica femminista e, oh che chic,…merda. Forse una delusione, forse una ricerca dettagliata di misteriosi indizi che solo una mente così fine avrebbe potuto carpire. Non saprei, il risultato non cambia.

Mi sono un pò intristita, devo ammetterlo. Ho tirato avanti senza girarmi ma ho accellerato il passo per non sentirli oltre.

Non che io sia disabituata. L’ho sentito un milione di volte: dagli etero, dai non so se erano etero, persino dai non etero per farci sù due risate e togliere dall’imbarazzo se stessi e quelli che non sapevano se erano etero o no.

Un milione di volte: da fratelli o parenti, qualcuno dai padri e dagli amici. Quante volte le parole -finocchio merda, culattone merda, lesbica merda-? Ma sì, quante volte? Con quel simpatico seguito del -Mi è sfuggito!- Certo ho detto così ma non è che sia razzista moralista bigotto omofobico o che…assolutamente. Non sia mai.-

Non sia mai.

Non mi sono nemmeno voltata, eppure, in fondo non mi avevano richiamata all’ordine?

Tutto questo mi ha portato a pensare ad altri modi di dire come per esempio -vorrei una vita diversa-.

Una vita diversa.

Ogni volta che usiamo questa espressione immaginiamo grandi cose per noi, cose che non abbiamo fatto, detto, provato; salti con il paracadute, donne motori e viaggi, o percorsi di studio alternativi, vite libere, percorsi monastici, saggezza antica o lungimiranza, soldi avventura capacità artistiche o semplicemente tranquillità e un lavoro. In ogni modo, una vita diversa. Una vita in cui il verso qualcosa sia differente da quello che abbiamo preso e stiamo seguendo.

Ma chi una vita diversa ce l’ha da sempre usa questa espressione per raccontare di se che cosa?

Quale sogno? Quale vita diversa? Una vita che svolgi nel tentativo, a volte, di far comprendere quanto la diversità ti stringa addosso sempre una parola di troppo o una parola di meno. Una vita dove prima fra tutto e su tutto sarai sempre cucito strettamente insieme come un piccolo scudetto del boy scout alla parola -diverso- sempre se và bene, e insieme a quella non ci sia -di merda-.

2 thoughts on “Il verso della vita

  1. Sono molto felice di aver trovato questo sito. Voglio ringraziarvi per il tempo che spendete, una lettura meravigliosa! Io sicuramente mi sto godendo ogni post e ho gia’ salvato il sito tra i segnalibri per non perdermi nulla!

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